martedì 21 febbraio 2012

Quello che non dicono...

Questo non è un post dedicato ai lavoretti creativi, non ho tempo e nemmeno tanta voglia di cimentarmi :) il ciclo produttivo si è fermato un pochino... per cui, per non lasciare il blog inattivo troppo a lungo, parlerò di altro...e di cosa si può parlare, con un frugoletto di pochi mesi sempre vicino???? Di maternità, ovvio....(e già vedo Ilaria che sbuffa ed alza gli occhi al cielo eheheh, un'altra entrata nel tunnell!). Scusa Ilaria, non ho molta fantasia...
Bene, parliamo un po' di quello che non dicono al corso pre-parto, ovviamente dal mio punto di vista. Apro una grossa parentesi: e per fortuna che esistono corsi del genere: aiutano le future mamme a prendere coscienza dei cambiamenti che si stanno verificando, di stare un po' con donne nella stessa situazione, di non essere le uniche mongolfiere nella stanza. Inoltre nella mia regione questi corsi sono tenuti dal Consultorio cittadino, e sono gratuiti! Inoltre ci sentiamo ancora con le mamme del corso, abbiamo più o meno tutte figli della stesa età, ci troviamo ogni tanto, ci confrontiamo e non ci sentiamo sole.
Ho notato che ci sono alcuni argomenti che vengono tralasciati dal corso, un po' perchè le ostetriche devono seguire delle linee-guida, un po' perchè una donna incinta pensa solo alle cose belle della gravidanza e del futuro figlio: probabilmente abbiamo degli ormoni che ci rendono "selettivamente sorde" a determinati argomenti.
- allattamento materno: a noi hanno mostrato un filmato (svedese mi sembra) in cui si parlava di tutti i benefici del latte materno, si vedevano queste super mamme che potevano fare il tiro al bersaglio col proprio latte, spruzzavano latte che sembravano mucche da mungere... in pratica basta vedere il proprio bimbo subito dopo il parto, farlo attaccare un attimino, e subito si sentirà il latte scendere e sgorgare dal seno....niente di più sbagliato!!! Infatti su 13 mamme, forse 3-4 non hanno avuto problemi con l'allattamento, le altre (compresa me) hanno avuto crisi da inadeguatezza, perchè il latte col cavolo che sgorgava (ma nemmeno un minimo di colostro, quasi)!! E di conseguenza, una mamma stressata porta ad una mamma con ancor meno latte e quindi calo di peso del neonato e quindi latte artificiale...e quindi la mamma si sente inutile, sola, crede di essere l'unica ad aver avuto simili problemi. E parte lo stress da preparazione biberon.
Io per fortuna, con costanza e pazienza (prima volta in cui comincio qualcosa di importante e lo porto a termine) dopo due mesi dal parto posso dire che allatto solo al seno, ma ho avuto fortuna.
- sonno del neonato: i primi tempi il bimbo mangia e dorme e basta...col cavolo! A parte i pianti da colica, da aria nel pancino, da chissà cosa...il bimbo quando dorme sembra essere sveglio, fa una serie di rumori e rantoli che sembra una fattoria...noi abbiamo battezzato il nostro bimbetto prima cavallino, poi capretta, alcuni li battezzano maialini...grugniti a non finire, ed i neogenitori stanno svegli con le orecchie tese, per capire il motivo di simili rumori... abbiamo scoperto che i neonati non sanno utilizzare i muscoli per eliminare aria ed altro dall'intestino, loro spingono in continuazione (prima o poi uscirà qualcosa), e magari ogni tanto ci scappa il pianto dovuto a chissà che dolori a forza di spingere...
- parto naturale: viene descritto in modo esauriente (se possibile) un parto naturale, con le varie fasi, le differenti contrazioni, i benefici per il neonato, che è la cosa migliore per il bimbo, crea un legame maggiore tra mamma e figlio etc etc...invece si spendono una-due ore a spiegare cosa è l'induzione, come avviene, e come avviene un cesareo. Questo perchè è più frequente un parto naturale, ovviamente. Nel mio gruppo di partorienti, quasi la metà ha dovuto subire un cesareo (programmato o d'urgenza), ed ovviamente me lo sono cuccato pure io (io mi sono cuccata anche l'induzione, tanto per non farmi mancare niente), e mi sono trovata abbastanza impreparata alla situazione, anche se devo dire che è stato meglio di quanto mi aspettassi. Ovviamente anche qui, sembra di essere una mamma di serie B, perchè non si ha potuto sperimentare la fase naturale del parto, il contatto pelle-pelle avviene più tardi, non si può essere autonome da subito nel gestire il proprio bimbo...Invece credo che qualunque sia il parto, il legame mamma-bimbo si crea una volta arrivati a casa, una volta che ci si rende conto di essere genitori (e questo avviene anche quando non si è i genitori naturali!!)
- baby blues: di questo ne parlano, la psicologa spiega cosa è e che è naturale che avvenga...ma non si è preparati a quello che si prova quando gli ormoni sono a mille e le difese psicologiche sono a zero...partono le lacrime, i pianti a dirotto, senza sapere perchè..e non si placano nemmeno a ragionarci sopra, e le lacrime arrivano all'improvviso...in più si ha il timore che il compagno/personale ospedaliero/familiari pensino stia arrivando la depressione... invece no, è solo che la mamma deve piangere, deve sfogarsi, deve liberarsi da pensieri, paranoie, stress, o magari piange perchè vede il suo bimbo stupendo che è perfetto, o che piange...siamo fatte così, dobbiamo esserlo per poter entrare in contatto con le esigenze del nostro piccolo, che poverino si trova spaesato e che può solo piangere per mostrare i suoi bisogni.
Il mio amore quasi 3 mesi fa 
Un'altra cosa che nel corso pre-parto dicono ma che non si comprende fino a quando si ha partorito, anzi, qualche tempo dopo, quando ci si può ragionare con gli ormoni un  po' meno in subbuglio: ci si innamorerà perdutamente del proprio figlio...durante il corso si ha il pancione, si sente un "coso" muoversi e tirare calci, ma una volta nato, una volta che ti guarda con quegli occhioni, che ti sorride con quelle gengive sdentate, che ti riconosce come la sua mamma, il cuore si scioglie (e ripartono le lacrime ehehe) e non si è più la donna di prima.


Avete altre esperienze da aggiungere?